Gli ecosistemi Iacustri
Ogni
lago è un ecosistema costituito da un ambiente chimico-fisico e
da una comunità biologica che in esso vive. L'ecosistema è
il risultato dell'interconnessione fra queste due componenti: la prima
detta abiotica e la seconda biotica.
La componente abiotica, è costituita dal corpo d'acqua e dalle
sostanze in essa disciolte, fra le quali l'ossigeno, l'azoto, il fosforo
ed altre ancora, che entrano in gioco come fattori che influenzano lo
sviluppo ed il mantenimento degli organismi viventi. Fra le componenti
abiotiche abbiamo anche la temperatura, la piovosità, la radiazione
solare, il vento, che al pari delle sostanze chimiche sopra accennate
hanno grande influenza nel determinare la funzionalità dell'ecosistema.
Nei laghi profondi la radiazione solare penetra fin dove lo consente la
trasparenza dell'acqua, determinando uno strato superficiale illuminato
(eufotico) ed uno sottostante senza luce (afotico). Nei laghi poco profondi
invece non vi sono zone oscure perché la radiazione solare raggiunge
il fondo e lo illumina completamente (regime di stagno).
La componente biotica comprende due gruppi di organismi: i produttori
primari ed i consumatori.
I produttori primari sono i vegetali, che si sviluppano e si mantengono
in vita utilizzando l'energia solare e le sostanze chimiche presenti nell'acqua.
Essi possono vivere solo nello strato illuminato, mentre nella zona oscura
non esiste vegetazione alcuna.
Si deve ai produttori primari e alla loro funzione clorofilliana la straordinaria
capacità di trasformare alcune sostanze chimiche prive di vita
in materia biologica vivente che, direttamente o indirettamente, alimenterà
tutti gli organismi animali che vivono nel lago.
I vegetali più noti, solo perché visibili, sono le piante
macrofite, ossia quelle piante parzialmente o totalmente sommerse, generalmente
con radici fisse sul fondo, che si sviluppano nella zona litorale, in
prossimità della riva, fin dove la luce solare raggiunge i fondali.
Meno noto, ma di maggiore importanza, è il fitoplancton, che è
un insieme molto vario di organismi vegetali di dimensione piccolissima
o microscopica, che vivono sospesi nello strato illuminato dell'acqua.
Il fitoplancton costituisce una sorta di immensa prateria che si estende
su tutto il lago per uno spessore di alcuni metri, fin dove arriva la
luce solare. La sua presenza si avverte per il colore verdognolo
che la moltitudine delle piccole alghe conferisce all'acqua.
I consumatori sono costituiti da organismi animali. Ve ne sono di piccoli
o microscopici che formano lo zooplancton ed altri più grandi e
più noti, come i pesci e gli uccelli acquatici. Alcuni consumatori
sono vegetariani, altri invece carnivori, ossia predatori.
Un'altra comunità importante è quella del benthos, costituita
da animali batteri e funghi che vivono sul fondo del lago, dove demoliscono
e decompongono le spoglie dei vegetali e degli animali che cadono a pioggia
dopo aver concluso il loro ciclo vitale.
La funzione della comunità bentonica è quella di trasformare
dette spoglie di natura biologica in sostanze chimiche semplici che, nel
ciclo stagionale successivo, torneranno ad essere in parte riutilizzate
dai produttori primari.
E così il ciclo delle trasformazioni della materia, attivato secondo
ritmi stagionali dall'energia solare, continua e si ripete.
Gli organismi presenti nel lago non sono unità isolate, ma sono
raggruppati in diversi livelli organizzativi. Il primo livello, dopo quello
di individuo, è la popolazione, ossia un insieme di individui della
stessa specie, che vive in una determinata area. Una popolazione, quasi
fosse un super organismo, è in grado di accrescersi, di invecchiare,
di rinnovarsi ed anche di morire. A questo livello organizzativo competono
le caratteristiche proprie di una collettività, che si identificano
con parametri quali tasso di natalità, mortalità, fecondità,
ecc.
La convivenza che si realizza fra più popolazioni di specie differenti
dà luogo ad una comunità. Questa rappresenta un livello
organizzativo superiore nel quale le singole popolazioni sono legate da
rapporti più o meno stretti (competizione e predazione) che si
realizzano principalmente attraverso la catena alimentare, ossia il trasferimento
di materiale organico, sotto forma di alimento che, prendendo avvio dalle
piante, passa attraverso una serie di organismi che mangiano e vengono
mangiati.
La densità di una certa popolazione, ossia il numero di organismi
per unità di volume, può variare notevolmente nel corso
dell'anno, a volte con una ciclicità annuale che può essere
o meno regolare e costante, seguendo in alcuni casi le fluttuazioni climatiche
che si verificano con il procedere delle stagioni.
Le interazioni biotiche che modellano principalmente le comunità
sono la competizione per le risorse alimentari disponibili e la predazione.
La competizione può esserci anzitutto per il cibo, ma si può
verificare anche per lo spazio, in particolare nelle specie del benthos.
Se le risorse dell'ambiente sono limitanti, due popolazioni che hanno
lo stesso modo di condividere le risorse non possono coesistere a lungo,
l'una finirà per escludere l'altra.
Un parametro con cui si può rappresentare un ecosistema è
quello della biomassa. Con questo termine s'intende il peso di tutti gli
individui o degli individui appartenenti a singole specie o gruppi presenti
in una certa unità spaziale di un ecosistema.
Per esempio si potrà parlare di biomassa dei produttori, degli
erbivori, dei crostacei, intendendo appunto il peso complessivo degli
organismi che in un ecosistema occupano una determinata posizione o svolgono
un particolare ruolo.
Gli ecosistemi possono essere rappresentati con una struttura piramidale
alla base della quale stanno i produttori ed al vertice l'ultimo anello
dei consumatori.
Gli organismi che stanno alla base sono sempre più numerosi (come
biomassa o contenuto energetico alimentare) di quelli degli anelli successivi.
Gli animali che stanno alla base di una catena alimentare sono relativamente
più numerosi rispetto a quelli degli anelli successivi. C'è
quindi una progressiva diminuzione del numero di individui fra i due estremi
della catena. Basti pensare al numero di gazzelle (erbivori) e a quello
di gran lunga inferiore dei leoni (predatori carnivori) nell'ecosistema
Savana. La piramide dei numeri si ritrova nelle sue strutture fondamentali
in tutti gli ecosistemi.
La condizione di un lago in funzione della quantità di nutrienti
algali in esso contenuti si chiama stato trofico. Generalmente si distinguono
tre stati: oligotrofia (scarsità di nutrienti); eutrofia (eccesso
di nutrienti) e mesotrofia (stato intermedio). Molti laghi hanno subito
aumenti sostanziali della loro trofia a causa dell'impatto del carico
umano nel loro bacino, fatto che ha comportato un significativo aumento
della biomassa algale.
Questa a sua volta ha aumentato la consistenza di quella animale. Le spoglie
vegetali ed animali, che al termine del ciclo vitale cadono a pioggia
verso il fondo del lago, consumano ossigeno a causa del processo di decomposizione.
Quando le spoglie diventano eccessive rispetto all'ambiente lacustre che
la ospita, l'ossigeno al fondo esaurisce, evidenziando in tal modo uno
squilibrio nell'ecosistema.