Gli uccelli acquatici
Durante
la primavera e l’estate nel Lago di Bolsena nidificano diverse specie
di uccelli acquatici che generalmente utilizzano i canneti per nascondere
i nidi ed i piccoli. Nei canneti nidificano ad esempio il Tarabusino,
un airone di piccole dimensioni, il Cannareccione e la Cannaiola due piccoli
passeriformi che costruiscono un caratteristico nido a coppa, intrecciandolo
tra le canne, lo Svasso maggiore che costruisce nidi simili a vere e proprie
piattaforme galleggianti ancorate alla vegetazione acquatica ed alle cannucce
di palude. Durante i primi giorni che seguono la schiusa delle uova, lo
Svasso maggiore porta i piccoli sul dorso.
Sulle due isole sono presenti colonie di Gabbiano reale, fatto piuttosto
insolito per un lago interno come il nostro. Le circa 100 coppie che vi
nidificano rendono la visita particolarmente suggestiva nei mesi di aprile
e maggio.
La nidificazione della Nitticora rimane da accertare, ma nel mese di agosto
è facile osservare nei pressi delle isole, adulti e giovani di
questo piccolo e chiassoso airone.
Il Nibbio bruno nidifica nei boschi di querce dei Monti Vulsini ma si
alimenta spesso di pesci che caccia perlustrando il lago quasi a pelo
d’acqua e che cattura con gli artigli. La conservazione dell’avifauna
acquatica è strettamente connessa ad una attenta gestione dell’habitat
ripario ed acquatico ed è importante non disturbare gli animali
durante la nidificazione.
Nel periodo invernale giungono al Lago di Bolsena diverse specie di uccelli
acquatici provenienti dal centro e dal nord Europa. È così
possibile osservare da novembre a febbraio consistenti gruppi di Morette,
Moriglioni, Fistioni turchi, Folaghe, Svassi maggiori, Tuffetti, Svassi
piccoli, Garzette ed Aironi cenerini, intenti ad alimentarsi per incamerare
sufficiente energia per garantire la migrazione primaverile di ritorno
verso le aree riproduttive.
Infatti già durante i mesi invernali si vengono a formare le coppie
che poi andranno a nidificare in paesi più a nord. Le zone del
lago più frequentate sono quelle situate nei pressi delle foci
dei piccoli fossi immissari in quanto più ricche da un punto di
vista alimentare. La morfologia dei fondali rende il lago particolarmente
adatto alla presenza di specie che si alimentano “tuffandosi”
mentre molto scarsi sono gli habitat idonei alla cosiddette specie di
“superficie” (Alzavola, Germano reale, Canapiglia, Fischione).
Una presenza particolarmente significativa è quella della Strolaga
mezzana, specie poco frequente nel nostro paese, che si alimenta di
piccoli pesci che cattura immergendosi in profondità. Anche il
Cormorano sverna nel lago con una popolazione di circa 400 individui.
Ogni anno nel lago nei mesi di dicembre-gennaio vengono svolti da personale
specializzato, censimenti degli uccelli acquatici svernanti e nel periodo
1993-1998 si è registrata una presenza media di 3.000 individui.
Nel gennaio 2002 a causa della eccezionale ondata di freddo che ha investito
l’Europa, si è registrato un forte aumento delle presenze
e sono stati censiti circa 11.000 uccelli acquatici.
Oltre agli Uccelli ed ai Pesci vivono nell'ambiente lacustre numerose
altre specie di Vertebrati. Tra gli Anfibi ed i Rettili è opportuno
ricordare il Rospo comune, la Rana verde, la Rana italica, il Tritone
crestato, il Tritone punteggiato e la Biscia d’acqua. Queste specie
occupano infatti sia la zona litoranea che i fossi ed i torrenti immissari
del lago; la loro presenza é in stretta relazione con l’integrità
di tali ambienti.
Fra i principali fattori che costituiscono o potranno costituire una minaccia
per la conservazione della natura del lago e per la pesca figurano: la
riduzione dei canneti; l'utilizzo di pesticidi e diserbanti in agricoltura;
l'introduzione di specie esotiche; le captazioni d'acqua e gli sbarramenti
idrici.
I canneti vengono sistematicamente tagliati per rendere più accessibili
le spiagge, senza considerare che sono un ambiente importantissimo per
gli animali che vi nidificano o vi depongono le uova (Uccelli e Pesci).
Diserbanti e pesticidi percolano nella falda o raggiungono il lago dilavati
dalle piogge, essi vengono accumulati nei tessuti delle piante e dei pesci
che di queste si cibano, ed in ultimo possono arrivare all'uomo.
Alcune specie esotiche introdotte nel lago si sono rivelate dannose perché
voraci e prolifiche. Fra queste il Pesce Gatto e il Persico Sole. Da evitare
l'introduzione di rettili come le Tartarughine californiane dalle orecchie
rosse, di uccelli come le Oche del Canada ed i Cigni Reali, di Mammiferi
come la Nutria: queste specie entrano in competizione con quelle locali
alterando gli habitat caratteristici di queste ultime.
Fra gli sbarramenti dannosi ricordiamo le opere idrauliche sul fiume Marta,
che impediscono la risalita della anguille. E' importante che nel fiume
venga sempre assicurata una quantità d'acqua idonea alla vita dei
pesci, il cosiddetto “Deflusso Minimo Vitale” (DMV).
Le illustrazioni relative ad alcuni uccelli acquatici si trovano all'interno
della copertina.